mercoledì 28 novembre 2012

Un gemello come un altro



Scrivere queste brevi righe è stato atroce e davvero impegnativo; provate voi a fare qualcosa con vostro fratello senza essere in forte contrasto. Ecco, abbiamo cancellato le righe di ognuno di volta in volta, ma alla fine siamo arrivati a una conclusione.
Ovviamente questo articolo si basa sulle nostre esperienze, quindi è molto personale ed egocentrico, ma chi non lo è?
Fin dalla prima infanzia ci è capitato spesso di trascorrere del tempo insieme, molte volte le persone ci guardavano incuriosite, e questo atteggiamento lo ritroviamo ancora oggi per via della nostra somiglianza eccessiva.
Siamo gemelli, anche se non ci piace “catalogarci” così, come del resto a nessuno piace ricevere etichette; già il termine in sé è odiato da entrambi ! Ci fa sorridere quando in occasioni quotidiane la domanda esce sempre fuori da estranei o conoscenti recenti, che ci vedono per la prima volta insieme, e si da il via a una conversazione fatta e rifatta mille volte : “Ma siete gemelli?”. L’entusiasmo si è spento dopo i primi quattro anni, come potrete ben capire: ripetere la stessa risposta è noioso, soprattutto quando sia hanno i (propri) “ cinque minuti “.
La seconda domanda, quella da un milione di dollari : “Chi è nato per primo?”, senza poi includere il fatto di dover spiegare che nel parto gemellare il primogenito si stabilisce in modo diverso, nuovamente ripetiamo parole identiche, magari anche a tempo ( a volte succede pure quello, piuttosto inquietante a nostro avviso ), e se va bene, risposto a questo, finisce lì. Ma subentra spesso una terza domanda, facoltativa, solo nei casi di maggiore confidenza : “ Ma quanto è divertente avere un gemello? Ne vorrei uno anche io! “. Lo vorresti anche tu perché? Per scambiarlo nelle interrogazioni, per avere un servo che faccia i tuoi comodi nelle tue vesti, uno specchio portatile, o per qualsiasi altra fantascientifica opzione? Sfatiamo il mito: Il gemello è una persona, in quanto tale non può rinunciare alla sua vita  per facilitare la vostra; non è un cane, un robot e soprattutto un clone!
Semplicemente è un fratello come un altro, vi assomiglierebbe solo un po’ di più fisicamente.
Forse è vero che il rapporto fraterno è diverso, più solido, si fanno esperienze comuni e l’essere coetanei facilita tutto, ci aiutiamo a vicenda a scuola, se si presenta l’occasione di sostituire uno dei due in faccende sbrigative lo si fa volentieri, e una volta alle elementari ci siamo scambiati d’identità, ed è stato fantastico. Di recente è successo che un’insegnate, nel cambiare corso, sostenesse che il suo precedente alunno avesse cambiato corso, non sospettando l’esistenza del fratello !
La cosa che ci da più fastidio però è la generalizzazione: essere confusi è irritante. C’è anche da dire che non facciamo tutto assieme: abbiamo i nostri spazi, i nostri interessi e le nostre passioni, che spesso non coincidono.
Siamo due persone fisicamente simili, ma questo con l’età si attenuerà, e ce ne stiamo rendendo conto già adesso. Fatto sta che avere un fratello uguale a te è un ottimo punto di partenza per qualsiasi tipo di approccio, ma mio fratello è e rimane l’essere umano con cui ho discusso più per scrivere tutto questo!

Luca e Andrea Bottazzi

3 commenti:

  1. Quello che nasce prima non è il primogenito?! Ma che senso ha?! Se è primo-genito... Bah!! Sono confuso

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  2. Ti spiego: nei gemelli il primogenito inteso come il più vecchio (che nelle normali famiglie è quello che nasce per primo)è il secondo che viene partorito.
    La nostra difficoltà consiste che essendo nati da un parto cesareo non sappiamo di preciso stabilire chi sia teoricamente il più vecchio poiché non è scritto da nessuna parte se è valido anche per il nostro tipo di parto.
    Ecco perché la gente rimane spaesata

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  3. Resto confuso e ritengo necessario un adeguamento sulla terminologia. Le parole sono importanti! Yo

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