mercoledì 28 novembre 2012

L'opinione di due (a)Spettatori.


(A)SPETTATORE (CHE ASPETTA DI USCIRE): ALESSANDRO TACCHINO
E’ straordinariamente produttivo e illusorio questo nuovo metodo cinefilo di dividere in due parti un unico capitolo (spesso e volentieri l’ultimo). Questa decisione è mossa da interessi puramente economici, in quanto due film, e non c’è bisogno che ve lo dica io, peraltro strettamente connessi fra loro, fruttano ben più denaro di uno solo. E questo è un dato di fatto. Il suo aspetto ingannevole risiede nella giustificazione di questa scelta, che si presenta come la nobile intenzione di voler concedere agli spettatori la grande gratificazione di vedere tradotto fedelmente in immagini un libro decisamente di cospicue dimensioni. Questo è un po’ meno un dato di fatto, ma è in ogni modo una probabilità; claudicante, ma non denigriamola per questo. E’ interessante però notare come una saga già brutta quale quella dei vampiri romanticoni, venga ulteriormente ampliata, con l’aggiunta di due ore circa di parole smielate e buoni sentimenti, prolungando solamente l’agonia di poveri fidanzati costretti ad andare il sabato sera con le rispettive ragazze a fingere di emozionarsi e sentirsi umiliati di fronte alle brillanti e vigorose prestazioni del protagonista morto, ma non ancora. 
Non me ne vogliano le fan sfegatate della Meyer, il mio non vuole essere un giudizio sul contenuto, che peraltro volge troppe volte al tragicomico (nonostante ciò, a me i libri sono piaciuti), ma soltanto un commento tecnico su alcune parti del lungo (lunghissimo) metraggio. Infatti si rivela molto deludente e di bassissima qualità rispetto agli effetti della prima parte del film (sembra di parlare a questo punto di un eterno metraggio, ma niente panico, pare sia finito). Quest’ultimo regge come film pulito e composto sino quasi alla fine, quando la tanto agognata trasformazione della protagonista monoespressiva si osserva dall’interno del suo stesso corpo come se si fosse tornati ai tempi del primo Spiderman, quando il malizioso ragnetto iniettava il veleno per l’intero apparato circolatorio del protagonista. E vorrei far notare anche il plagio della scena conclusiva in cui Bella apre gli occhi, trasformata, chiara copia della medesima ultima scena di Avatar; solo che uno è diventato un capolavoro subito, l’altro no, e chissà mai perché. Comunque è con questa scena che si riapre il capitolo: lei che dalla sciatta ragazza della costa che era diventata un’invincibile strafi[censura]. Inutile parlare della bambina che questa ha avuto con il vampiro depresso, palesemente computerizzata e finalizzata altrettanto chiaramente a insultare gli spettatori più attenti e pretenziosi. Inoltre, bella la scena in cui la fanciulla, per dimostrare tutto il suo amore da vampiressa cede alle pulsioni sessuali cui la sua nuova condizione di quasi animale la spinge ed ecco che, attenzione attenzione, per rovinare una scena quasi commovente da tanto era romantica e composta, vengono aggiunte delle stelline che brillano, badate bene, brillano, attorno alla sua testa! Non ci volevo credere, e l’unica cosa che mi ha trattenuto in sala sono stati gli otto euro spesi per il biglietto. Duro colpo, ma sono sopravvissuto per raccontarvelo. E’ pur vero che quando un’attrice ha una sola espressione, il regista deve pur arrangiarsi in qualche modo per rendere i suoi pensieri. Sentimenti profondi, indubbiamente, che chi non ha letto i libri non potrà cogliere, percependo solamente un superficiale senso del ridicolo e della bassa qualità degli effetti, tanto pomposi da essere volgari. Per non parlare (e ho concluso con le critiche, sennò addio alle mie già basse possibilità di fidanzarmi) della licenza poetica che il  produttore si è permesso per la fine del film. Naturalmente non la rivelerò, ma sappiate che anche i vigorosi giovanotti che accompagnano fidanzate e “migliori amiche” troveranno conforto in una scena piuttosto breve, ma intensa, in cui i vampiri se le daranno di santa ragione, per garantire a loro stessi la libertà dalla perfida tirannia dei cattivi e per garantire a noi un po’ di soddisfazioni.



(A)SPETTATRICE (CHE ASPETTA LA PROSSIMA PUNTATA): MARGHERITA MARTINA

Cari lettori, proprio ieri sera mi sono avventurata tra pop corn e coca-cola per assistere all’attesissimo finale della famosa saga che ha suscitato molto scalpore e che è possibile trovare ancora oggi nelle sale cinematografiche… Ovviamente sto parlando di Breaking Dawn parte 2!
Ebbene sì, ho dovuto mettere da parte il mio orgoglio per andare a vedere quest’ultimo film e potervi così donare questo mio primo articolo che, come può testimoniare il mio elenco per i buoni propositi, spero mi riesca bene. Ma torniamo al film.
Per chi non lo sapesse, si tratta dell’ultimo libro di Stephenie Meyer, pubblicato nel 2008 e di cui solo oggi abbiamo la possibilità di vedere l’edizione cinematografica.
Viene considerato un romanzo di genere fantasy e avventura, anche se in realtà si può collocare anche tra i film horror. Infatti il romanzo ha la particolarità di proporre una trama che vede intrecciarsi vicende di vampiri e  licantropi con le vite degli umani.
Più precisamente, si tratta delle avventure di un’ adolescente di nome Bella Swan e di un vampiro, Edward Cullen, di cui lei si innamora follemente.
Nell’ultimo film, diviso in due parti, Bella si sposa con Edward con cui avrà una bambina, Renesmee, la quale sarà la scintilla che riaccenderà i conflitti avuti in passato con i Volturi.
Questi  sono un antico clan di vampiri composto da elementi molto potenti,  che pretende di prevaricare gli altri dettando ciò che secondo loro è la legge. Sfortunatamente per la coppia, i Volturi vengono a scoprire della  loro figlia, che verrà erroneamente considerata una minaccia. Ecco la premessa da cui scaturirà una nuova emozionante avventura per i nostri protagonisti, ricca di svariati colpi di scena.
Si dice che la saga della Meyer abbia creato molto scalpore tra le ragazzine di tutto il mondo e la domanda viene spontanea: perché?! Cosa le spinge a provare tanto interesse per questa storia?
La risposta? Diciamo che possono esserci risposte molteplici, ma io ne renderò pubbliche solo alcune, in modo da togliere il dubbio a tutti quelli che si guardano in modo interrogativo, chiedendosi se le persone che seguono questo genere di cose non abbiano dei seri problemi.
La prima ipotesi è che molte ragazze si possono immedesimare molto semplicemente nella protagonista: prima di tramutarsi in vampira (come accade in  Breaking Dawn) è una ragazzina un po’ impacciata, quando  incontra Edward che in confronto a lei è quasi paragonabile ad un Dio.
La seconda ipotesi è che molti possano trovare interessante ed affascinante il nuovo mondo che la Meyer è in grado di proporci, ricco di creature mitologiche e con un intreccio che si fa sempre più avvincente.
Da parte mia, trovo molto più bello, travolgente ed interessante il libro perché ho riscontrato, soprattutto nei film precedenti, che l’attrice che interpreta la protagonista ha sempre la stessa espressione che non rende fedelmente il personaggio descritto nei libri.
Lo consiglio, comunque, non solo a tutti gli appassionati della saga,  ma anche a tutte le coppiette innamorate. Ragazzi,  se volete che la vostra compagna, atterrita dalle scene più cruente della battaglia finale, si stringa a voi in cerca di conforto, andate con lei a vedere questo film!

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