(A)SPETTATORE (CHE ASPETTA DI USCIRE): ALESSANDRO TACCHINO
E’ straordinariamente produttivo e illusorio questo nuovo metodo cinefilo di dividere in due parti un unico capitolo (spesso e volentieri l’ultimo). Questa decisione è mossa da interessi puramente economici, in quanto due film, e non c’è bisogno che ve lo dica io, peraltro strettamente connessi fra loro, fruttano ben più denaro di uno solo. E questo è un dato di fatto. Il suo aspetto ingannevole risiede nella giustificazione di questa scelta, che si presenta come la nobile intenzione di voler concedere agli spettatori la grande gratificazione di vedere tradotto fedelmente in immagini un libro decisamente di cospicue dimensioni. Questo è un po’ meno un dato di fatto, ma è in ogni modo una probabilità; claudicante, ma non denigriamola per questo. E’ interessante però notare come una saga già brutta quale quella dei vampiri romanticoni, venga ulteriormente ampliata, con l’aggiunta di due ore circa di parole smielate e buoni sentimenti, prolungando solamente l’agonia di poveri fidanzati costretti ad andare il sabato sera con le rispettive ragazze a fingere di emozionarsi e sentirsi umiliati di fronte alle brillanti e vigorose prestazioni del protagonista morto, ma non ancora.
Non me ne vogliano le fan sfegatate della Meyer, il mio non vuole essere un giudizio sul contenuto, che peraltro volge troppe volte al tragicomico (nonostante ciò, a me i libri sono piaciuti), ma soltanto un commento tecnico su alcune parti del lungo (lunghissimo) metraggio. Infatti si rivela molto deludente e di bassissima qualità rispetto agli effetti della prima parte del film (sembra di parlare a questo punto di un eterno metraggio, ma niente panico, pare sia finito). Quest’ultimo regge come film pulito e composto sino quasi alla fine, quando la tanto agognata trasformazione della protagonista monoespressiva si osserva dall’interno del suo stesso corpo come se si fosse tornati ai tempi del primo Spiderman, quando il malizioso ragnetto iniettava il veleno per l’intero apparato circolatorio del protagonista. E vorrei far notare anche il plagio della scena conclusiva in cui Bella apre gli occhi, trasformata, chiara copia della medesima ultima scena di Avatar; solo che uno è diventato un capolavoro subito, l’altro no, e chissà mai perché. Comunque è con questa scena che si riapre il capitolo: lei che dalla sciatta ragazza della costa che era diventata un’invincibile strafi[censura]. Inutile parlare della bambina che questa ha avuto con il vampiro depresso, palesemente computerizzata e finalizzata altrettanto chiaramente a insultare gli spettatori più attenti e pretenziosi. Inoltre, bella la scena in cui la fanciulla, per dimostrare tutto il suo amore da vampiressa cede alle pulsioni sessuali cui la sua nuova condizione di quasi animale la spinge ed ecco che, attenzione attenzione, per rovinare una scena quasi commovente da tanto era romantica e composta, vengono aggiunte delle stelline che brillano, badate bene, brillano, attorno alla sua testa! Non ci volevo credere, e l’unica cosa che mi ha trattenuto in sala sono stati gli otto euro spesi per il biglietto. Duro colpo, ma sono sopravvissuto per raccontarvelo. E’ pur vero che quando un’attrice ha una sola espressione, il regista deve pur arrangiarsi in qualche modo per rendere i suoi pensieri. Sentimenti profondi, indubbiamente, che chi non ha letto i libri non potrà cogliere, percependo solamente un superficiale senso del ridicolo e della bassa qualità degli effetti, tanto pomposi da essere volgari. Per non parlare (e ho concluso con le critiche, sennò addio alle mie già basse possibilità di fidanzarmi) della licenza poetica che il produttore si è permesso per la fine del film. Naturalmente non la rivelerò, ma sappiate che anche i vigorosi giovanotti che accompagnano fidanzate e “migliori amiche” troveranno conforto in una scena piuttosto breve, ma intensa, in cui i vampiri se le daranno di santa ragione, per garantire a loro stessi la libertà dalla perfida tirannia dei cattivi e per garantire a noi un po’ di soddisfazioni.
(A)SPETTATRICE (CHE ASPETTA LA PROSSIMA PUNTATA): MARGHERITA MARTINA
Cari lettori, proprio ieri sera mi sono avventurata tra pop corn
e coca-cola per assistere all’attesissimo finale della famosa saga che ha suscitato
molto scalpore e che è possibile trovare ancora oggi nelle sale
cinematografiche… Ovviamente sto parlando di Breaking Dawn parte 2!
Ebbene sì, ho dovuto mettere da parte il mio orgoglio per
andare a vedere quest’ultimo film e potervi così donare questo mio primo
articolo che, come può testimoniare il mio elenco per i buoni propositi, spero
mi riesca bene. Ma torniamo al film.
Per chi non lo sapesse, si tratta dell’ultimo libro di
Stephenie Meyer, pubblicato nel 2008 e di cui solo oggi abbiamo la possibilità
di vedere l’edizione cinematografica.
Viene considerato un romanzo di genere fantasy e avventura,
anche se in realtà si può collocare anche tra i film horror. Infatti il romanzo
ha la particolarità di proporre una trama che vede intrecciarsi
vicende di vampiri e licantropi con le
vite degli umani.
Più precisamente,
si tratta delle avventure di un’ adolescente di nome Bella Swan e di un vampiro,
Edward Cullen, di cui lei si innamora follemente.
Nell’ultimo film, diviso in due parti, Bella si sposa con
Edward con cui avrà una bambina, Renesmee, la quale sarà la scintilla che
riaccenderà i conflitti avuti in passato con i Volturi.
Questi sono un antico
clan di vampiri composto da elementi molto potenti, che pretende di prevaricare gli altri dettando
ciò che secondo loro è la legge. Sfortunatamente per la coppia, i Volturi vengono
a scoprire della loro figlia, che verrà
erroneamente considerata una minaccia. Ecco la premessa da cui scaturirà una
nuova emozionante avventura per i nostri protagonisti, ricca di svariati colpi
di scena.
Si dice che la saga della Meyer abbia creato molto scalpore
tra le ragazzine di tutto il mondo e la domanda viene spontanea: perché?! Cosa
le spinge a provare tanto interesse per questa storia?
La risposta? Diciamo che possono esserci risposte molteplici,
ma io ne renderò pubbliche solo alcune, in modo da togliere il dubbio a tutti
quelli che si guardano in modo interrogativo, chiedendosi se le persone che
seguono questo genere di cose non abbiano dei seri problemi.
La prima ipotesi è che molte ragazze si possono immedesimare
molto semplicemente nella protagonista: prima di tramutarsi in vampira (come
accade in Breaking Dawn) è una ragazzina
un po’ impacciata, quando incontra
Edward che in confronto a lei è quasi paragonabile ad un Dio.
La seconda ipotesi è che molti possano trovare interessante
ed affascinante il nuovo mondo che
la Meyer è in grado di proporci, ricco di creature mitologiche e con un intreccio che si fa sempre più avvincente.
Da parte mia, trovo molto più bello, travolgente ed interessante
il libro perché ho riscontrato, soprattutto nei film precedenti, che l’attrice
che interpreta la protagonista ha sempre la stessa espressione che non rende
fedelmente il personaggio descritto nei libri.
Lo consiglio, comunque, non solo a tutti gli appassionati
della saga, ma anche a tutte le
coppiette innamorate. Ragazzi, se volete
che la vostra compagna, atterrita dalle scene più cruente della battaglia
finale, si stringa a voi in cerca di conforto, andate con lei a vedere questo
film!
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