Ginevra Krbavcic
Quale peggior posizione per una classe se non in fondo al corridoio attaccati al bagno? Questa è la fortuna della nuova aula dove mi trovo. Se sei come me, ritardataria cronica sia all’interno che all’esterno dell’istituto, potrai capire l’angoscia che si prova nell’arrivare all’ultimo minuto e renderti conto che hai ancora da attraversare tutto il corridoio prima di raggiungere la classe. D’accordo: non è quel gran dramma, ma se hai la fortuna di avere una bella verifica o interrogazione in classe ad aspettarti la voglia non è al massimo. Superato questo primo trauma mattutino si prosegue la giornata costretti, a volte, a chiudere porte e finestre (o come faccio io, a condividere la sciarpa imbevuta di profumo con la compagna di banco che ringrazio moltissimo) per non dover trattenere il respiro per via dell’odore di fumo che giunge all’interno della nostra aula sia dai bagni che dalla scala anti-incendio. Sì perché, come se non bastasse, abbiamo anche l’onore di essere attaccati alla scala anti-incendio dove per due volte al giorno possiamo ammirare la “passerella” o lo “stacchetto” (come è stato definito da alcuni professori) delle classi di Ragioneria. Sembrerà strano detto così ma il motivo è molto semplice: i ragazzi che frequentano l’indirizzo sopra al nostro hanno due intervalli, coincidenti con la nostra seconda e quarta ora, nei quali scendono passando per la scala di fianco a noi. Di conseguenza in quei due attimi della mattinata bisogna: chiudere le finestre (per evitare ulteriori odori in classe) e, per nostra sfortuna, chiudere i tendaggi. Questa collocazione può causare anche diverse discussioni a casa. Sembra incredibile! Tipica situazione: le temutissime udienze dove, se nascondi qualcosa, i tuoi genitori lo scopriranno e quando arriverai a casa… BUONA FORTUNA! Vi starete chiedendo il perché di questo inciso, è semplice. Quando la tua classe è in quella posizione è inevitabile guardare fuori dalla finestra; di conseguenza i tuoi genitori arriveranno a casa e ti diranno “piantala di guardare fuori dalla finestra”. Beh, scusate, ma se voi foste al nostro posto non fareste la stessa cosa? Sapendo che da quella scala scendono dei vostri amici, che magari vedete raramente, è inevitabile voltarsi a salutarli. Questo articolo vi sembrerà una velata critica alla posizione della nostra classe, in realtà è l’esatto contrario. Ormai ci siamo affezionati alla nostra posizione e, soprattutto, alle nostre distrazioni.
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