venerdì 8 marzo 2013

Le truffe di Viale Saffi



Veronica Repetti

Sicuramente, se avete avuto la fortuna (o sfortuna?) di frequentare per qualche motivo Novi Ligure, conoscerete Viale Saffi, ovvero una delle vie pedonali più trafficate della nostra cittadina.
Tra la stazione che vi si affaccia, le numerose scuole che la costeggiano, i Giardinetti Pubblici che la contornano e i vari bar e pub che la caratterizzano, è indubbiamente una delle vie più popolate della nostra cittadina, ma forse in pochi sanno le insidie che essa può nascondere.
Qualche giorno addietro ero appena uscita di casa per dirigermi, come ogni giorno, a scuola, al Doria. Per farlo, sono passata, come di consueto, da Viale Saffi, con l’intenzione di fare una tappa da Pizza e Pane per comprare un pezzo di focaccia e attendere una mia amica con cui fare il restante pezzo di strada. Poco prima di giungere a destinazione, però, sentii dei passi dietro di me e una voce che chiedeva -Scusa?-, mi voltai, ancora un po’ stordita dal sonno, e vidi una carinissima bambina di 11-12 anni, credo di origine marocchina, che mi fissava implorante.
-Dimmi- le risposi.
-Avresti per caso da cambiarmi due euro?-
Valutai un attimo la proposta, poi, non volendo sembrar scortese, mi apprestai a estrarre il portafoglio dallo zaino.
-Come li vuoi cambiati però?-
Ci pensò un attimo.
-In due da 1, se riesci- sorrise.
Sorrisi anch’io, ma poi mi accorsi di non aver assolutamente moneta.
-Guarda, ora sinceramente non ce li ho. Se vuoi, ora tanto vado a prendere la focaccia e mi cambiano una banconota!- le proposi.
-Se non ti dispiace va bene…- mi disse la bambina.
Così ci avviammo.
-Comunque scusa, non mi sono presentata: piacere, Ammina!- e mi strinse la mano, mentre io mi presentavo a mia volta.
-Quanti anni hai, se posso?- le chiesi, curiosa.
-12, vado in seconda media.- rispose.
-Ah, capito. Qui al Doria?-
-Nono, vado alle medie a Fresonara.-
Annui, distratta. (Scoprii solo successivamente dell’inesistenza delle medie di Fresonara)
-Ma non avresti già dovuto prendere il pullman?- le domandai.
-No, entriamo alle 8.10 noi! I soldi da cambiare mi servono proprio per il pullman…- spiegò.
Giungemmo da ‘Pizza e Pane’ e io come promesso, con il resto della focaccia in monetine da un euro, raggiunsi Ammina (non sono sicura si chiami davvero così), pensando intanto a dove potesse essere la mia amica.
Le misi i 2 euro in due monetine in mano e attesi il naturale gesto di tendermi i suoi 2 euro interi di conseguenza.
Attesi ancora. La bambina non si muoveva.
Imbarazzata, non sapevo cosa dire.
-Emh… allora, i 2 euro?- azzardai.
Mi guardò interrogativa.
-Ma no Veronica! Io ti avevo chiesto se me li prestavi!-
La guardai di traverso.
-Veramente no. Tu mi avevi detto se te li cambiavo- dissi, cercando di rimanere calma.
-Nono, davvero! Lo giuro! Ti avevo chiesto se me li prestavi, i miei genitori stamattina sono usciti senza darmi i soldi e io devo prendere il pullman!-
La guardai costernata e prima che potessi controbattere, continuò.
-Se vuoi te li ridò! Davvero, la prossima volta che ci vediamo!-
Mi avviai verso scuola, sconvolta e mandai un messaggio alla mia amica, dicendole di muoversi, altrimenti avremmo tardato. (Se ve lo state chiedendo, sì, le ho lasciato i 2 euro, non avevo voglia di far scenate, era pur sempre mattina presto)
Mentre la aspettavo davanti al portone, arrivò di corsa.
-Ciao Vero! Scusa il ritardo!- mi disse.
-Ma figurati…- la mia testa era ancora alla bambina.
-No è che ho avuto un contrattempo-
-Cioè?-
-Ho appena avuto un fraintendimento con una bambina…-
Strabuzzai gli occhi.
-Sembrava marocchina-
Non avevo parole.
-Mi ha chiesto se le cambiavo due euro-
Il colpo di grazia.
Ecco.
Questo è uno degli esempi delle truffe novesi che si possono riscontrare camminando tranquillamente in Viale Saffi, per non parlare del tempo in cui alcuni ragazzi sui 20 anni fermavano chiunque, esordendo con la domanda “Hai qualcosa contro i bambini orfani?!” (che, poi, cosa potrebbe mai avere una persona contro un bambino orfano lo sanno solo loro…) cercando di rifilare piccoli quadretti stampati a prezzi spropositati, specificando, invece, all’inizio che si trattava di un’offerta, il cui ricavato si sarebbe devoluto a un’associazione di cui non veniva mai detto il nome.
Insomma, anche il più banale dei posti può nascondere delle truffe da cui, a volte, non è facile cavarsi fuori.
Vi consiglio, quindi, di stare all’occhio e, se potete, di utilizzare una via alternativa a Viale Saffi per giungere alla vostra meta.

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