martedì 12 febbraio 2013

L'Editto Riale

Veronica Repetti

Un caloroso benvenuto a tutti, carissimi lettori del Pinguino Apocrifo.

Come potete vedere, siamo tutti sopravvissuti alla fine del mondo che era stata prevista per il 21 dicembre 2012, ma, forse, non tutti sanno che stiamo per incombere in un'apocalisse di proporzioni ben più estese e universali, che già da qualche tempo sta mietendo vittime in tutto il mondo.

Non avete ancora capito?
Pensate a un mondo invaso da bombe di dolcezza, cioccolatini nauseanti, tzunami di cuoricini, giganteschi "ti amo" e teneri orsacchiotti pronti a devastare la Terra.
Sì, gente. 
E' proprio così.
Stiamo parlando dell'arrivo di San Valentino.
In questo numero ci prodigheremo per cercare di attuttire lo stress dovuto al 14 Febbraio, cercando di darvi consigli, farvi divertire e, perchè no, parlare anche di ben altre cose, forse più interessanti e, soprattutto, meno zuccherose.

Mi ritrovo sola a scrivere quest'editoriale, la mia co-caporedattrice, Giulia, è misteriosamente assente (che sia una delle prime vittime della festa degli innamorati?).
Vi auguro una buona lettura.
Sdolcinati saluti, 
a presto.

Test: quanto piaci alle donne?

Mirlinda Meta



San Valentino è vicino, ma tu sei ancora single? Fai il mio test e scopri qual è il tuo profilo amoroso per poi fare in modo che la tua situazione sentimentale cambi.

1) COME REAGISCONO LE DONNE QUANDO ENTRI IN UN POSTO?

a. Si voltano tutte a fissarti in modo ambiguo negli occhi.

b. Iniziano a ridacchiare e a confabulare tra loro.

c. Totale indifferenza.

d. Perché dovrei andare da qualche parte quando ho il computer, che posso usare comodamente a casa mia?


2) QUANDO E' STATA L'ULTIMA VOLTA CHE HAI BACIATO UNA RAGAZZA?

a. Forse intendevi scrivere "quante ORE sono passate da quando hai baciato una ragazza";

b. Poco tempo fa. Credo.

c. Boh, normale… Uh ma guarda, è spuntato il sole! Oh che bel tempo! Ti piacciono le giornate soleggiate? A me sì.

d. Ieri mi sono visto con la mia fidanzata, Giuseppa, e ci siamo baciati per tre ore di fila. Via webcam, è di Napoli!


3) IN DISCOTECA:

a. Le ragazze mi ballano addosso, sono sempre troppe!

b. Mi butto in pista e mi guardo attorno in cerca di una probabile preda da abbordare.

c. Ehm disco cosa?

d. La teca con i dischi è roba superata! scarico le canzoni che mi piacciono su itunes e conservo i files sul computer e sull'ipod.


4) IL TUO SOPRANNOME A LETTO:

a. "Il Rocco".

b. Non ho un soprannome a letto.

c. Citando una canzone: "La tua ex ti chiamava Flash Gordon, perché facevi splash prima di mettere il condom".

d. Mia madre dice che quando dormo sembro un tenero maialino.


5) IL LUOGO MIGLIORE PER RIMORCHIARE:

a. Qualunque posto in cui ci sia qualche esemplare femminile.

b. Locali, discoteca, feste.

c. Le sagre di paese in cui mi portano i miei genitori.

d. Magari nelle grandi città: ogni volta che vado a Milano per rifornirmi di videogiochi, noto sempre che è pieno di carri attrezzi che rimorchiano macchine.


6) QUAL E' LA TUA ARMA DI SEDUZIONE:

a. Il fisico e l'intelligenza.

b. La simpatia.

c. La carta igienica, per imbottire "nei punti giusti".

d. Di seduzione non lo so, ma giocando a call of duty sono riuscito a sbloccare tutte le armi in 26 ore (di gioco continuato)!


7) COSA FAI NEL TEMPO LIBERO:

a. Talmente tante cose che non basterebbe un'ora per elencarle tutte.

b. Pc, Facebook, divano, tele, cucina, amici: la vita di un adolescente normale, no?

c. Gioco a scacchi. Da solo. Contro il computer.

d. Io non ho mai tempo libero, sono sempre occupato a completare le missioni nei videogiochi. Ora sono in fissa con skyrim.


8) LA TUA VITA SOCIALE, IN POCHE PAROLE:

a. Ricca, movimentata.

b. Ho un numero di amici dignitoso.

c. Non ho tanti amici, per scelta, sono un tipo tranquillo amante della solitudine.

d. In questo ultimo periodo ho legato molto con Pe-dòfilooo_45, è una persona molto simpatica, l'ho conosciuto in una chat; dice che mi trova divertente e carino, e che non vede l'ora di vedermi.


9) L'AUTO DEI TUOI SOGNI:

a. Una Bugatti Veyron.

b. Una Ferrari rossa fiammante.

c. Una macchina elettrica.

d. La Batmobile. Oppure, meglio ancora, l'auto parlante ultra tecnologica del telefilm anni ottanta "super car".


10) DOVE PORTERESTI UNA RAGAZZA AL PRIMO APPUNTAMENTO?

a. Ristorante.

b. Cinema.

c. Museo.

d. A casa per giocare con la play.



MAGGIORANZA "A"

Sei un figo, il non plus ultra tra i ragazzi, sai benissimo pure tu che hai fatto questo test solo perché non avevi nient'altro di meglio da fare. Sei il sogno proibito della maggior parte della componente femminile della tua zona. Se sei single lo sei per scelta e non di certo perché nessuna ti vuole: tu sai come trattare una donna e farla cadere ai tuoi piedi.



MAGGIORANZA "B"

Sei un banalissimo ragazzo italiano medio. Non sei da buttare ma sicuramente c'è di meglio in giro; guarda il profilo sopra e prendi spunto dalle sue risposte per diventare anche tu un ragazzo migliore. (Eccezione fatta per la domanda numero quattro, lì è proprio questione di fortuna.)



MAGGIORANZA "C"

Mi spiace, ma sei un po' sfigatello. Per carità, ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma sicuramente tu continuando così finirai per passare il resto dei tuoi san Valentino da solo.



MAGGIORANZA "D"

Esci di casa.

No seriamente stai troppo tempo incollato davanti allo schermo del pc!  Tu hai bisogno innanzitutto di vivere una vita reale e non più virtuale. Fatti prima una vita, e poi, forse, ti potrai fare anche una vera tipa.


Chiara Bovone

Chiara Bovone

Chiara Bovone


(Tra)dire e (stra)fare: c'è di mezzo il mare

Veronica Repetti

L’infedeltà è da sempre un argomento abbastanza ostico, ma in un certo qual modo affascinante e capace di rendere interessante anche la coppia più banale.
Dove c’è aria di tradimento, è assicurata anche un po’ di suspense, condita di qualche bugia ad insaporire la vicenda e, soprattutto, di tanta azione, che la quotidianità non sempre riesce a fornire.
Insomma, sembrerebbero mancare solo i pop-corn e una poltrona comoda per completarne la godibilità.
Solo che, spesso, il tradimento non è esattamente ciò che si definirebbe roseo, quanto invece un’avventura spiacevole, soprattutto quando si è o, peggio, si scopre di essere i personaggi principali del fattaccio.
Solitamente, nel migliore dei casi, tre sono i protagonisti di un adulterio coi fiocchi.
Innanzi tutto, è necessario il fedifrago. Senza non si fa nulla. La relazione, altrimenti, sarebbe serena, i cuori abbonderebbero, l’amore trionferebbe e io non avrei nessun articolo da scrivere. Si tratta dunque del personaggio, se vogliamo, di maggiore rilievo, colui che deterrà il titolo di ‘’killer’’ amoroso per eccellenza.
Seconda per importanza, solo al fedifrago, è la vittima. Il personaggio che dovrà subire il tradimento, consapevolmente o inconsapevolmente, scegliendo successivamente se interpretare il ruolo dell’astuto detective o del cadavere inerme.
La terza figura, infine, si spera l’ultima e non l’ennesima, è l’esca: il motivo del dirottamento sentimentale, della frattura di un rapporto, della crisi di coppia che tanto appassiona i pettegolezzi di provincia. Può essere complice, quanto inconsapevole. Subdola come il killer o di un’ingenuità simile a quella della vittima.


Mille sono i casi e le situazioni analizzabili in un contesto così universale, ma proprio per questo mi prodigherò nel cercare di sintetizzare le situazioni più semplici e più comuni, nonché molto spesso quelle  più (tragi)comiche.


1 Il killer tradisce la vittima perché si è innamorato dell’esca, ma gli dispiace lasciare la vittima che “in fondo gli vuole bene”. La vittima è inconsapevole delle strane protuberanze che non le consentono più di varcare agevolmente la soglia di casa. Però è felice. Vede infatti il suo killer che ha ricominciato a tenersi in forma, a vestirsi bene, persino a mettersi il profumo e a sorridere, cosa che non faceva da tantissimo tempo. L’esca del killer è consapevole del suo ruolo e ama divertirsi col killer, fin quando quest’ultimo non comincerà a risultare troppo assillante: a quel punto gli consiglierà di tornare dalla vittima.


2 Il killer tradisce la vittima per noia. Le esche sono numerose, variano di serata in serata, a seconda dell’umore e della disponibilità. Sono tutte inconsapevoli e non capiscono perché l’affascinante killer non si faccia mai sentire il giorno dopo. La vittima è consapevole delle sviste del partner, ma fa finta di nulla in nome del fatto che “ormai stiamo insieme da così tanto”.


3 Il killer tradisce la vittima per indecisione. La vittima è inconsapevole e si stupisce delle numerose litigate dell’ultimo periodo, attribuendole al troppo amore che, straripante, non riesce ad essere contenuto in discorsi pacifici e sereni. L’esca è consapevole e si lascia abbindolare dal killer che continua a ripeterle che presto lascerà definitivamente la vittima, solo per stare col suo vero amore (non specificando però se si tratti, per l’appunto, dell’esca, della play station, della moto o della nutella)


4 Il killer ha due relazioni parallele, infatti in questo caso particolare sono presenti due vittime e nessuna esca, se non, al massimo, a livello cronologico. Entrambe sono inconsapevoli, convinte di essere il partner fisso del killer e che assolutamente non si prospettino problemi di nessuna sorta all’orizzonte. Spesso questo genere di adulterio finisce con la violenza congiunta da parte delle due vittime nei confronti del killer, che rischia gravi danni fisici. (Sconsigliato dunque per chi non possiede una grande prestanza fisica e/o velocità di fuga notevole).


5 Il killer tradisce la vittima per imporre la sua superiorità a livello sentimentale. Essendo stato precedentemente vittima egli stesso di rapporti fedifraghi, ora, con l’orgoglio ferito, ma sempre pulsante, afferma la sua forza attraverso adulteri instaurati per il puro gusto di tradire, perché fa macho (se il killer dovesse essere una donna è indifferente). La vittima è inconsapevole, nonostante con ogni probabilità sia in stretti rapporti d’amicizia con molte esche usate dal partner.


 6 Entrambi i partner sono killer. Manifestano una gelosia esagerata a ogni sguardo che viene rivolto all’amato, ringhiano a ogni accenno di apprezzamento e sono disposti a picchiarsi a patto di mantenere alto l’onore. Le esche sono consapevoli e rassegnate, anch’esse schiave di una gelosia infondata.


 Potrei andare avanti per molto, aggiungendo storie sempre più complesse e intricate, che posso giurare non sono intrecci della mia fantasia, quanto semplicemente situazioni reali schematizzate. Inoltre vi sarebbero ancora da considerare le scene del delitto, le prove, i tempi di premeditazione, le arringhe accusatorie e difensive. Per non parlare poi delle caratterizzazioni dei personaggi, degli spettatori, degli interventi esterni, dei fattori perturbanti e degli imprevisti di salvataggio. Insomma, sono certa che sfocerei troppo nel personale, rischiando di riportare a galla vecchi gossip che hanno viaggiato sulla bocca di molti, per altrettanto tempo. Siamo tutti, in una certa misura, anche solo platonica, fedifraghe e fedifraghi, traditi e tradite. Inoltre, in fondo, il bello di un tradimento, sempre che ci possa essere in esso qualcosa di positivo, è proprio la novità, il sotterfugio, il mistero. Ed è risaputo che nei misteri svelati non vi è più alcuna attrattiva.

Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato

Alessandro Tacchino

Come ben sapete, non sopporto recensire film che mi sono piaciuti, ma, ragazzi, capitemi, ho visto solo questo, recentemente. Non sono mai riuscito a leggere "Il Signore degli Anelli" per intero: solitamente mi fermavo alla pagina 80, stanco, guardavo quanto avessi letto e cosa fosse successo nel frattempo; sconsolato, scoprivo di essere ancora al prologo e chiudevo così il voluminoso volume. Ma ho sempre avuto un po' di rimorso, seppur io sia sostenitore dell'irraggiungibile bellezza della saga di "Harry Potter": non si può non riconoscere la superiorità del pensiero dell'autore e il lunghissimo e intricatissimo lavoro che ha dovuto, a suo tempo, compiere per creare un mondo così complesso. Perciò, nonostante la mia pigrizia che mi impedisce di concludere almeno il preludio alla "Compagnia dell'Anello", ho cercato di ricostruire il pensiero di Tolkien attraverso film sicuramente mediocri. E, credetemi, leggere il libro sarà una fatica, guardare lungometraggi da quattro ora cadauno lo è quasi altrettanto. Non me ne vogliano coloro che sanno per certo che il libro è migliore del film: lo so anch'io, solo che io posso giudicare solo per esperienze non personali. Tutto ciò per dire, comunque, che ho visto questo attesissimo Hobbit, il suo viaggio e tutto quello che, poveraccio, ne consegue. La trama è nota e anche se il romanzo è diviso in tre film, sia i lettori che gli amanti del cinema lo apprezzeranno, forse un po' delusi appena usciti dalla sala.
La vicenda inizia come i precedenti film (che in realtà sono i seguenti, nda), ovvero con una voce profonda che narra gli avvenimenti catastrofici e apocalittici che portarono alla vicenda da raccontarsi. Insomma, quelle sequenze che ci fanno domandare: "ma questo super cattivo non poteva farsi i fatti suoi e noi evitavamo di sorbirci tre ore e mezzo di film?". Però sono necessarie, non ci piacciono, ma sono necessarie. Fine del prologo, fine dei popcorn medi che avevamo comprato perché "no, grandi sono troppi, jumbo non ne parliamo, poi esco e vado al McDonald, ingrasso". Soltanto quando scopriamo che non c'è intervallo ci accorgiamo di quanto quella confezione grande di mais scoppiato fosse indispensabile. Comunque, dopo il prologo, inizia la vicenda di Bilbo Baggins, famoso zio di Frodo, che, giustappunto, è la voce narrante, nonché il protagonista. Le sue avventure iniziano quando giunge a Hobbiville lo stregone Gandalf (vorrei aggiungere che mio padre si è posto la stessa domanda dello Hobbit, chiedendosi a cosa serva avere la magia nel suo caso) e gli imbratta la porta di casa con un segno luminoso, che attirerà nientemeno che tanti piccoli Brunetta nella sua casa altrettanto piccola. I nani qui non sono sette ma tredici, e hanno tutti nomi bizzarri e caratteristiche fortunatamente diverse da quelle dei sette di Biancaneve che circolavano un po' troppo di questi tempi. Hanno una missione, tornare nella loro montagna natia, sconfiggere il malefico drago Monti che con l'IMU li ha sfrattati, e riprendersi tutte le proprie ricchezze. Naturalmente, la montagna dove debbono arrivare è a una distanza disarmante, ma i nanetti, con le loro gambette e i loro pony, di buon grado, si mettono in marcia, prendendo la strada, e ci mancherebbe, più lunga; e più pericolosa.
Se dovessi raccontare tutto il film, probabilmente non mi basterebbero le canoniche due colonne di foglio: accontentatevi di sapere che la trama è intricata, movimentata, dettagliata e, per quanto posso saperne, fedele. Non è un film rilassante, salvo qualche battutina di spirito secondo me molto azzeccata, al fine di smorzare un po' un'atmosfera decisamente cupa e soffocante. Quindi non portateci la ragazza perché, nel caso doveste "distrarvi" un momento, quello dopo non capireste niente. La colonna sonora, sappiamo oramai da anni, è una delle migliori, anche qui composta dal buon vecchio Howard Shore, con richiami alla trilogia passata e con tema il lento e pacato cantare dei nani. Questa non delude mai.

Gli effetti speciali sono fenomenali, ma ce lo aspettavamo, e il 3D è ottimo, non troppo marcato né assente, il giusto mezzo, per dire. Qualche scena in cui Gandalf appare come un prete c'è, mi ha pure turbato un po', però non per tutti è stato così disturbante. Un forte richiamo alla Compagnia dell'Anello, e concludo, è lo stregone che applica il metodo brevettato da Belen Rodriguez e che, è stato testato più volte, funziona a meraviglia: manda una farfalla allo scoperto ed ecco che arrivano un sacco di uccelli (nel caso di Gandalf erano aquile).

La posta del Cuore di Maria Carluccia

Cara Maria Carluccia, nella mia vita, fino ad ora, esisteva solo lo studio, ma lo sapevo che esistomo le ragazze! Come faccio a conquistare quella che nei miei poemi ho chiamato Aminta?
Gianantonio

Caro Gianantonio, pubblico qui il tuo numero di cellulare, cosicché Aminta ti potrà contattare, ora che sa che la ami. 340  919659
M.C.
Cara Maria Carluccia, la mia ragazza mi vuole lasciare, me l'ha detto il mio vicino di casa! Ho pensato di farle passare un San Valentino indimenticabile, ma non ho idee...
Valentino

Caro Valentino, tranquillo: ci sono io. Ecco per te e per i nostri amici lettori la 

***GUIDA A SAN VALENTINO*** 
 Per passare il San Valentino dei vostri sogni è necessario iniziare a preparare il terreno qualche giorno prima. Fate ingelosire la vostra ragazza uscendo con delle altre senza impegno, facendovi vedere dai vostri amici, professori, genitori, lettori del cuore cosicché arrivi la notizia -ovviamente se è lei a vedervi con i suoi medesimi propri occhi è meglio. Non parlatele più. Nel frattempo, guardatevi tutte le puntate di Benedetta Parodi e di Carla Gazzi, così imparerete a cucinare e a crearvi un outfit come si deve. Mandate i vostri genitori fuori casa per quella sera -se non vogliono, usate il garage, se non avete il garage, andate per strada- e cucinate una cena a base di mele (l'afrodisiaco per eccellenza!) con 18 portate. Non appena sarà tutto pronto, scrivete "Da me. Ora".
Se lei verrà, sarà un successone.
M.C.

Campus Bard

Sasha Bisio

Gli scorsi 01-02-03 febbraio otto studenti del Liceo Amaldi di Novi Ligure (tra cui chi scrive) si sono recati a Bard, piccolo borgo in Valle d'Aosta, famoso per il suo forte, che conta solamente 132 abitanti, per prendere parte al Campus di Astrofisica, Relatività e Teoria dei Giochi organizzato dall'Università di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali di Torino.

Tutti noi otto abbiamo deciso di seguire il corso di Astrofisica, tenuto dal Prof. Piero Galeotti.
Per giungere a Bard sono stati organizzati dei pullman da Torino, davanti alla stazione di Porta Nuova, per raccogliere tutti gli studenti, provenienti da diverse parti d'Italia, come per esempio la Lombardia, il Veneto e la Toscana.
Le nostre lezioni di astrofisica erano in perfetto stile universitario, con il professore che ci spiegava i vari ambiti che abbiamo esplorato: cosmologia, "vita" delle stelle e esoplanetologia (ricerca di pianeti al di fuori del nostro sistema solare), con l'ausilio di diapositive precedentemente preparate. Durante le spiegazioni spesso si affrontavano argomenti di fisica molto complessi, con formule complicate e una matematica, in certi passaggi, a prima vista, astrusa, ma il professore è sempre stato molto disponibile a rispondere alle nostre domande e a chiarirci le idee, richieste comunque molto rare data la chiarezza dell'esposizione del docente.
Le lezioni si tenevano nei locali del Municipio di Bard, sovrastato dal forte che svetta in cima all'altura su cui sorge il paesino. L'hotel presso cui alloggiavamo era antistante al municipio, sebbene molti degli studenti, tra cui noi, fossero stati smistati in piccoli appartamenti di proprietà dell'albergo dislocati per tutto il paese.
Le lezioni si tenevano al mattino, con un breve intervallo, e continuavano dopo pranzo fino all'ora di merenda, che ci era offerta dall'hotel.
Oltre alle lezioni, che il primo giorno sono durate fino all'ora di cena, erano a disposizione degli studenti diverse attività tra cui scegliere. La prima sera le opzioni erano due: un cineforum a tema con il campus (il film scelto era "Proof", film con Gwyneth Paltrow) scelto dalla maggioranza di noi dell'Amaldi, mentre chi scrive ha optato per l'altra possibilità, un approfondimento sull'utilizzo del programma" Stellarium" in relazione all'osservazione del cielo, in quanto l'osservazione diretta delle stelle in programma per quella sera, organizzata dai prof. Zangrilli e Cora dell'Osservatorio Astrofisico di Torino, è slittata al giorno successivo per le avverse condizioni meteorologiche.
Il secondo giorno, dopo le lezioni, abbiamo partecipato a due cosiddette "Pillole di Scienza", ovvero dei brevi approfondimenti su un determinato aspetto della scienza (chi scrive ha preso parte a quelle dei prof. Ghigo e Maoret sulla figura di Edmund Halley e sulle curve piane nel diagramma cartesiano). La seconda sera abbiamo finalmente potuto osservare il cielo con i telescopi. La vista era sublime per la limpidezza della volta celeste e la totale assenza di nubi e inquinamento luminoso. Grazie all'aiuto dei professori dell'osservatorio abbiamo potuto ammirare Giove con i suoi satelliti galileiani e diverse formazioni stellari tra cui il celebre ammasso aperto delle Pleiadi, visibile ad occhio nudo in cieli abbastanza "puliti", ovvero privi di inquinamento luminoso.
Il terzo giorno abbiamo concluso le lezioni e ci sono stati consegnati gli attestati di partecipazione al campus per mano del sindaco di Bard, salutato da tutti gli studenti con un applauso per la cordiale ospitalità. Purtroppo la "cerimonia" di consegna e il successivo pranzo sono durati più del previsto e così non abbiamo potuto effettuare la salita al forte in programma, sebbene abbiamo potuto scattare delle splendide fotografie del complesso medievale mentre ci allontanavamo dal paese diretti al parcheggio dove ci attendeva il pullman.
Nonostante questo breve intoppo, l'organizzazione era impeccabile e i professori che ci hanno accompagnato sono stati tutti gentilissimi, così come la direttrice dell'albergo, Carmela, una simpatica signora sempre sorridente.
Una menzione a parte merita il cibo: era ottimo e abbondante. Tutti i pasti erano a base di prodotti tipici valdostani come la polenta, i salumi e la Fontina, e le porzioni erano molto generose. Anche i dolci erano squisiti tanto che l'unica lamentela in fatto di cibo è stata quella di non poter fare il bis di alcune portate.
Nel complesso l'esperienza di Bard ci ha permesso di crescere, primo perché non c'erano nostri professori ad accompagnarci e quindi abbiamo dovuto essere autonomi in tutto e per tutto, secondo perché questo contatto con il mondo universitario (i professori provenivano tutti dall'Università di Torino) ci ha permesso di fare maggiore chiarezza nelle nostre teste, dato che il progetto era rivolto soprattutto alle classi quarte e quinte che devono affrontare la delicata scelta del futuro post maturità.

 

Christmas holidays are definitely over


Camilla Giannoni

S as Shopping? No, as Sale.



Christmas holidays are definitely over, colourful lights and decorations have been put away, the garland of mistletoe, holly and red berries that welcomed every person who entered the house has returned in his little box as well as the big green tree full of glittered balls that occupied the living room. Puddings, turkeys and candies disappeared from the table to end up in our hips. Finally, also

the cheerful atmosphere has been replaced by the boring everyday-life routine.

But something has remained (I am not talking about memories) and keeps encumbering our living room. Presents. Not those kind of cute, nice, useful presents of course, but the ones that are too far from our tastes, too ugly to be used in public, or just useless. People collect them through the years just to put them on some shelves and let them there forever. The problem is that as the time goes by these items can become a real danger for their owner’s health and safety, declare war against him and start the fight. In fact they won’t accept the sad destiny to which they have been condemned and they will certainly try to take their revenge and invade the house.

Considering the serious consequences that derive from this situation, why should a sane person take the risk? Wouldn’t it be easier to throw them away as soon as they enter the house?

Analysing the phenomenon a list of the possible reasons that induce people to keep them has emerged:



-          the first one is without any doubt laziness. The person who receives the gift stores it temporarily, just to put it somewhere and to have a tidy house;

-          then there is poltroonery. In this case the subject is just too scared to get rid of the object because he is afraid of the reaction that the one who gave him the item could have;

-          last ,but not least, indecision, that means the need to take some time in order to decide which would be the best thing to do with the object.



It doesn’t really matter which of this options has been chosen because the truth is that they all lead to the same conclusion, an invasion of unusable goods. When it seems there is no possibility of salvation an unexpected solution finally comes, the sale of sundries. This new tendency has developed a lot in the last year, and obtained a great success. The proceedings is simple and it can be done in different ways; through the internet, or through specialized shops. In northern European countries it is even possible to organize little markets directly at home. This method brings considerable benefits to the seller that earns money from something that otherwise would have been completely useless and bulky.